UN PESCE CHIAMATO STRONZ

Diceva in dialetto il noto riminese Bighin: Se passa un piccione e lascia cadere qualcosa di poco gradevole sicuramente cade sulla mia testa. Stessa cosa, in modo diverso e meno spiacevole, succede a me. Se c'è un'insegna con una scritta strana, state pur tranquilli che il mio sguardo viene sempre attratto in quel punto.

Mi trovavo in una città europea famosa per il suo grande e bel lago quando leggo un'insegna a caratteri gotici con scritto: Restaurant - Frische Stronzen. Incuriosito mi avvicino, entro e chiedo che cosa sono gli stronzen. Gentilmente una bella ragazza bionda (a Rimini ai tempi d'oro del nostro turismo ne arrivavano migliaia) mi risponde: lo Stronz è un pesce di lago, che vive e si riproduce solo in questa località. Ha aggiunto poi che gli Stronzen, simili ai nostri cefali, vengono pescati giornalmente da esperti che si tramandano l'arte di padre in figlio, avvalendosi di lenze e piccoli battelli.

Solitamente gli Stronzen vengono serviti arrosto, a richiesta però li cucinano anche lessati con maionese oppure fritti con patate e senape. I clienti che fanno richiesta di questo tipo di pesce sono molti e il pescato poco, e così è stata creata una lista d'attesa chiamata Reservierung fur Stronzen (Prenotazione per Stronzen). Questo pesce richiede solo vino bianco e rigorosamente kuhl (fresco).

Con la solita gentilezza la ragazza mi chiede se voglio prenotare per la settimana successiva. Con altrettanta gentilezza, dono che a noi romagnoli non manca, le rispondo che sono di passaggio ma che alla prossima occasione non mancherò di gustare questo pesce dal nome per noi evocativo di poco attraenti accostamenti. Con i soliti ormai tradizionali bacini, una stretta di mano e un caloroso Auf Wiedersehen ci siamo salutati.

Duilio Ganzaroli