RAPPORTO SUL DLF

Le domande che spesso mi sento rivolgere dai Soci vertono nella maggior parte dei casi sulle novità relative al destino delle aree DLF e sulla situazione finanziaria. Queste manifestazioni d'interesse sullo stato di salute del DLF sono apprezzate perché indici di un diffuso attaccamento all'Associazione e offrono l'occasione per riprendere tali argomenti.

Aree DLF - è non senza imbarazzo che ci si trova a ribadire con sconforto, l'annosa e monotona litania: - nulla di nuovo da segnalare. - Il nostro DLF da tempo langue confinato in un limbo, in attesa di decisioni superiori che tardano ad arrivare. La nostra Associazione, infatti, è rimasta compresa nella ristretta cerchia di DLF per i quali non è stato ancora disposto il rinnovo del contratto di locazione. La speranza è sempre la stessa, che questa condizione di stallo sia sbloccata e, quel che più conta, abbia un epilogo favorevole al DLF.

L'andamento economico - In questo settore negli ultimi anni ci sono state amare sorprese derivate essenzialmente dal taglio al sostegno finanziario da parte dell'Associazione Nazionale DLF. I DLF infatti, fino l'anno 2008 potevano contare, per il pagamento degli affitti all'Associazione Nazionale DLF che poi li girava al Gruppo FS, su un suo contributo. Per quel che ci riguarda, fino quell'anno a fronte di un canone annuo di € 130.390, si riceveva un'elargizione a fondo perduto di € 32.466. Improvvisamente però dall'anno successivo, il 2009, questo contributo è cessato senza alcun preavviso.

L'immediata conseguenza è stata che, dopo oltre un ventennio di bilancio in attivo, questo sia passato a una chiusura in deficit. La perdita poi, con una attenta e misurata amministrazione è in graduale riassorbimento. In ogni caso il nostro DLF non avrebbe vacillato. Negli anni, condizioni favorevoli accompagnate da un'oculata gestione delle risorse hanno permesso al nostro DLF di costituire un congruo fondo di riserva in grado di sostenere calamità di ben altra portata rispetto a quella summenzionata.

Il fine principale del taglio operato dall'Ufficio Centrale DLF va ricercato nell'obiettivo che si era posto e che ha perseguito pervicacemente: l'acquisto di oltre 50 immobili DLF, comprese strutture ferroviarie, posti in vendita dal Gruppo FS. Questi esosi impegni finanziari però non potevano che lasciare le casse esauste e arrestare giocoforza il processo di nuove acquisizioni. Una brusca frenata dipesa anche dal fatto che il mancato contributo economico ha avuto immediate ripercussioni su tanti DLF, in particolare i meno previdenti e attrezzati, aumentando enormemente il numero di quelli in ritardo o insolventi nel pagamento dell'affitto.

Lo stato di crisi che attanaglia i DLF si è avvertito anche nella nostra regione dove, con la sola eccezione del DLF di Ravenna e del nostro, gli altri denunciano, chi più chi meno, pesanti arretrati nel pagamento degli affitti. Il DLF di Rimini, pur in un quadro non facile, ha fatto e farà come sempre di tutto per tenere fede agli impegni assunti e per non rompere i vincoli solidali, comportamento valutato favorevolmente dalla dirigenza dell'Associazione Nazionale.

Il nostro rispetto delle regole, infatti, ha ricadute positive su un aspetto fondamentale per un'efficiente gestione del DLF: quello delle risorse umane. In questi ultimi anni, con la costante riduzione delle Assenze Giustificate, il nostro DLF con il contingente assegnato, non avrebbe avuto più le condizioni per utilizzare un agente ferroviario (Segretario) distaccato in permanenza presso i propri uffici, invece l'Associazione Nazionale DLF, proprio in virtù della correttezza che da sempre contrassegna il nostro operare, ci ha garantito la copertura con sufficienti giornate supplementari.

Non dare mai nulla per scontato
Nell'articolo di fondo si era sottolineata una nota positiva che ha accompagnato negli anni l'attività del DLF: l'avere nella sua sede un agente ferroviario distaccato in permanenza. Ebbene, recentemente però, come un fulmine a ciel sereno, anche questa prerogativa è stata annullata. Il Gruppo FS, infatti, con atto unilaterale ha disposto, a far data dal 1 aprile 2012, che non siano più autorizzati i distacchi continuativi a favore delle Associazioni Territoriali dei DLF. Per gli aventi diritto, saranno consentiti solo permessi che non potranno superare le dieci giornate lavorative al mese.

Questa nuova condizione proiettata in una realtà come la nostra, dove il Consiglio Direttivo è composto da nove Consiglieri di cui solo quattro in servizio, dei quali non tutti e non sempre disponibili al distacco al DLF, limita la possibilità del pieno utilizzo dei distacchi annui assegnati. Le richieste inoltre hanno spesso incontrato, da parte degli impianti di appartenenza, il veto alla loro fruizione. Il distacco, infatti, per essere utilizzato richiede sempre il loro preventivo assenso, che non di rado viene negato adducendo esigenze di servizio. Rimane l'auspicio che il tempestivo ricorso, presentato dall'Ufficio Centrale DLF, contro il provvedimento produca risultati favorevoli, altrimenti le ripercussioni negative, sulla mole delle attività svolte, sono più che certe.

Giovanni Vannini