APPRODI FELICI

Il socio (Toni), Benito Colonna classe 1936, già macchinista negli anni settanta al Deposito Locomotive di Torino Smistamento, ricorda quegli anni di servizio, le tratte di linea ferrata che in treno percorreva e i luoghi dove preferibilmente sostava per consumare il pasto.

Ad ogni turno si toccavano località diverse. A Ceva alla trattoria Ai Tre Limoni, c'erano le bisteccone. Al ristorante di Torre Pellice i funghi porcini. La proprietaria, denominata la Spessa, era una signora vedova di una cinquantina d'anni, alta e magra da far paura, poco belloccia e con il sorriso sdentato. Per me doveva nutrire il sentimento di una madre o una zia, perché, se i porcini a pranzo o a cena erano pochi, c'erano solamente per il sottoscritto che alla fine pagavo anche meno degli altri colleghi.

A Casale Monferrato e alla mensa di Aosta veniva servito un bollito fumante, con una gustosissima salsina verde, piccante e con tanto aglio che rendeva il nostro alito un micidiale effluvio che ammazzava a due metri di distanza. A Genova Brignole, in quel locale sotto il piano stradale che io chiamavo Matthausen, si potevano gustare le tagliatelle con un eccezionale, unico pesto alla genovese. Sempre a Genova, a porta Principe, al ristorante di stazione si poteva gustare un ottimo polpo al verde.

A Bologna il piatto forte erano le immancabili lasagne. A Mortara, per colazione panini con prosciutto d'oca o pancetta all'aglio. E infine a Savona, ai Tre Mori, in quella bettola del porto dove si ritrovavano marinai d'ogni parte del mondo, un posto da coltello sotto il tavolo, ti portavano il pasto della casa: pastasciutta con ragù, una tonnellata di frittura mista di pesce che vedevi arrivare prima a cassette ancora mezzo vivo e poi, ben fritto ancora caldo, in un grosso piatto di portata. Un fiasco di vino era sempre in mezzo alla tavola. All'atto del pagamento, sul bancone accanto alla cassa, veniva servito gratuitamente un bicchiere di torcibudella della casa. Tutto a prezzo fisso, settecento lire, che si mangiasse o meno.

Benito Colonna