MI RICORDO I TRENI

Mi ricordo... quand'ero bambina e con la mamma andavamo a prendere papà al deposito dei treni, le alte mura che ancora oggi dividono quel mondo sconosciuto dal resto della città. Mi ricordo... che era immenso e che c'era sempre qualche treno solitario, fermo che riposava in attesa di tornare a sferragliare in giro per il mondo. Mi ricordo... di un treno a vapore abbandonato come un vecchio giocattolo.

Mi ricordo... un'enorme voliera piena di uccelli di tutti i colori. Mi ricordo... che era un mondo fatato, che solo pochi bambini avevano il privilegio di vedere. Mi ricordo... lo stupore di bimba per il primo viaggio in treno con il naso attaccato al finestrino. Mi ricordo... che quel treno così speciale di quand'ero bambina divenne, da grande, una quotidiana abitudine e che il tenere il naso attaccato al finestrino, ce l'ho ancor oggi.

Mi ricordo... l'odore dei vecchi scompartimenti, così diverso dall'odore delle moderne carrozze tutte aperte. Mi ricordo... le stampe delle città italiane che capeggiavano sopra le teste di ogni passeggero e il velluto dei sedili. Mi ricordo... come quella morbida stoffa facesse presa agli abiti e alla gola. Ricordo i tavolini a scomparsa, dove i grandi appoggiavano cibi e bevande, mentre per noi bambini erano un gioco e l'immenso portacenere di metallo dorato dove scomparivano cartacce e ogni possibile rifiuto.

Mi ricordo... i paesaggi che si susseguivano fuori dal finestrino, sempre uguali e sempre diversi, come un film dove avevano dimenticato di tagliare qualche noioso spezzone. Mi ricordo... di una vecchia stazione abbandonata immersa in un bosco di castagni, con il suo silenzio e quell'aria spettrale che solo i luoghi deserti e dimenticati assumono al tramonto, quando le ombre disegnano inquietanti figure.

Mi ricordo... i mille viaggi fra le stesse due città, come l'infinito movimento di un punto perso nel percorso che disegna una retta delimitata dai due canonici vertici. Mi ricordo... quel viaggio verso mete lontane, quel viaggio che vive nella mia mente e nei miei sogni, che aspetta solo di essere realizzato e... raccontato.

Patrizia Dellavalle