IL NOSTRO GRUPPO CALCIO A PISTOIA CON I PARTIGIANI

Questa volta voglio raccontare di quella infuocata domenica di luglio di qualche anno fa, circa 15, quando siamo stati invitati dall'ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - al loro raduno nazionale. In quella occasione, nella manifestazione in loro onore, era stato organizzato anche un torneo di calcio al quale abbiamo avuto la fortuna di essere invitati.

Quell'anno il raduno si svolgeva a Pistoia, ridente cittadina immersa nell'Appennino Tosco-Emiliano, dove il clima è polare d'inverno e africano d'estate. Eravamo tutti entusiasti della gita in terra di Toscana ma, al momento della partenza, chi per un motivo, chi per un altro, ci siamo ritrovati sul pullman solo in undici, numero appena sufficiente per completare la squadra. Nessun problema!

Partimmo con i partigiani di buon'ora. Arrivando a Pistoia in mattinata, andammo subito in campo per la prima partita, che vincemmo, anche se il caldo di luglio si faceva sentire. Alle 13.00 tutti a pranzo, ospiti della sezione ANPI di Rimini.

Da quel momento iniziò la parte eroica della nostra trasferta. Nel pomeriggio era in programma la seconda partita del torneo e noi, uomini duri, invece di attendere l'ora della gara all'ombra di qualche pianta del vicino parco, decidemmo di agevolare la digestione incamminandoci per la visita al non proprio prossimo famoso zoo.

Ricordo che faceva un caldo torrido, erano le prime ore del pomeriggio e noi eravamo già stanchi e assetati durante il percorso, anche se la vista di animali provenienti da tutto il mondo ci ripagò.

Per l'ora della partita tornammo a piedi. Iniziò il secondo incontro, chiaramente eravamo sempre gli stessi undici della mattina, visto che non avevamo alternativa. In campo ci muovevamo come disperati nel deserto in cerca dell'oasi, il pallone ci sembrava un otre pieno d'acqua. Ironia della sorte la partita finì in parità, così fummo costretti a prolungare l'agonia con i calci di rigore. Non prendemmo mai la porta e fummo sconfitti, ma finalmente potemmo bere e dissetarci.

Giunse il momento del congedo e così la partenza alla volta di Rimini. Del viaggio di ritorno non ricordo nulla. Eravamo tutti in catalessi! Resta però il ricordo di una bella giornata passata con amici a ridere, scherzare e giocare a calcio. Calcio vero, fatto di puro divertimento e sana competizione.

Stefano Ceccarini