UN ANNO FATALE IL 1943

Il socio Vito Milano (Tonino) ricorda con queste note di cronaca un anno che sconvolse l'assetto politico e sociale della Nazione.

Nel bel mezzo dell'estate del 1943 per l'Italia la guerra va sempre peggio. Il 25 luglio cade Mussolini e il fascismo. L'ultima estate del ventennio volge tragicamente al termine. Noi vitellini da poco svezzati figli della lupa, nati sotto il regime fascista, siamo disorientati e impauriti dai burrascosi eventi! Lontani dal pensare che potesse esistere un diverso sistema da quello fascista.

Le nostre colonie marine, prima la Murri, si trasformano in ospedali militari per i feriti rientrati dai vari fronti.

Otto settembre 1943, data del famigerato armistizio. Per i riminesi in particolare, l'autunno assume un tono di particolare tristezza, di malinconia, ma in quel caso assunse veramente proporzioni da tragedia. Non assistiamo al solito svuotarsi dei villeggianti dalla nostra riviera, ma al fuggi fuggi dei nostri soldati che, credendo finalmente finita la guerra, si affrettano in massa a raggiungere le proprie case.

L'Italia è ben presto divisa in due martoriati tronconi. Dal sud le forze angloamericane muovono verso di noi, che siamo invece oppressi dall'invasore tedesco calato in forze dal nord. Schiacciati dalla famigerata repubblica di Salò e da sacrifici e privazioni d'ogni genere. Si preannunciano tempi più che mai infelici.

Vito Milano