PERSEVERIAMO

Il destino degli immobili dove, sin dagli anni venti, ha la collocazione il Dopolavoro Ferroviario di Rimini non ci è ancora noto. In base però non solo a illazioni, ma a espresse dichiarazioni delle più alte cariche dell'Ente Locale, molto probabilmente sarà il nostro Comune ad acquisirli. Una soluzione che, se sarà confermata, sia pure con tutte le incognite che tale operazione comporta, certo non dispiace.

Nessuno meglio dei nostri Amministratori sa come nella storia di questa città, in particolare nell'anteguerra, quando in tema di promozione delle attività legate al tempo libero c'era il deserto, la nostra Associazione sia stata pioniera e abbia sempre rivestito un ruolo rilevante per la diffusione e lo sviluppo delle attività sportive, culturali e ricreative. Un percorso che immaginiamo sarà tenuto in debita considerazione.

Aldilà della destinazione che si vorrà dare a dette aree, il DLF, con senso di responsabilità, non si è limitato a una inerte e prudente attesa dello sviluppo degli eventi. Tutt'altro, ha cercato, nonostante tutte le difficoltà, di dare impulso alle sue strutture e attività. Un esempio su tutti è stata la riapertura del cinema Settebello. Se si fosse guardato solo ai costi degli investimenti che richiedeva per essere di nuovo aperto al pubblico, con le poche certezze di ritorno economico, almeno in tempi brevi, mai ci si sarebbe avventurati in tale operazione.

È bene non dimenticare che chi dirige il DLF risponde del relativo bilancio, in solido e in prima persona. Invece con senso di responsabilità e armati di coraggio si è proceduto, nella convinzione che la chiusura dello stabile avrebbe poi avuto un deleterio effetto domino sull'intero complesso e sulle altre vicine attività. Un'azione audace che sembra averci premiato, perché il cinema ha ritrovato un suo spazio in ambito cittadino, con un flusso incoraggiante di pubblico e quel che più ci conforta di soci.

Stessa cosa si può dire per la Mensa. Solo alcuni anni fa ci si è trovati davanti al bivio: o riqualificarla, con un forte investimento, o chiuderla. Si accettò il rischio d'impresa, rinnovandola come pizzeria - ristorante a self-service, questa volta non da soli ma con il coinvolgimento e l'apporto della società DLF Buffet e della società gestrice CAMST. Una scommessa anche questa che finora si è dimostrata vincente.

Questi i casi più eclatanti, ma le migliorie hanno investito un po' tutte le strutture del DLF. I soci che frequentano la sede si spera avvertano la percezione di un cantiere aperto in permanenza.

Giovanni Vannini