Il socio Vito Milano ricorda quando ragazzino, sfollato con la famiglia nella collina di Vergiano, per sfuggire ai bombardamenti che sempre più frequentemente colpivano e devastavano la città, si domandasse, osservandola con nostalgia a distanza, se e quando quell'incubo sarebbe finito.
Dall'alto delle colline noi riminesi sfollati guardiamo la città e l'azzurro mare in lontananza chiedendoci, mentre su di essa imperversano i bombardamenti aerei, con il cuore stretto in una morsa di commozione, se avremmo ancora avuto la gioia e la fortuna di tornare un giorno a godercelo in piena serenità, quell'amatissimo mare!
Stesso pensiero forse lo avrà fatto quel povero tedesco, ritrovato in tempo di pace, sepolto sulla spiaggia dalle bombe alleate. Così pure i nostri tre martiri per la libertà, giustiziati in piazza, in quel tremendo attimo avranno pensato che il legame all'amata città, al mare, stava irrimediabilmente spezzandosi e si saranno sentiti così, una volta di più, strappati alla loro madre!
Vito Milano