VICENDA INGARBUGLIATA

Il Dopolavoro Ferroviario di Rimini è fra i pochi Dopolavoro che non rientrano nel piano d'acquisto messo in atto dalla nostra Associazione Nazionale DLF. È escluso perché sullo stesso grava un veto da parte del Gruppo FS per un presunto Progetto di valorizzazione delle aree.

Cosa si nasconda dietro questo progetto è di facile lettura. Nei piani del Gruppo FS, alla cui testa come Amministratore Delegato vi è il concittadino Ing. Mauro Moretti, rientra l'edificabilità di gran parte della pregiata ampia zona ferroviaria a sud della ferrovia, per intenderci tutta quella che corre lungo via Monfalcone, che è situata a circa un centinaio di metri dal mare.

Per raggiungere questo fine sono da definire le quantità di cubature da utilizzare cercando un accordo con l'Amministrazione Comunale. Moneta di scambio per sbloccare la situazione e a sostegno degli oneri urbanistici, la cui entità è da stabilire, sono proprio le aree DLF. La trattativa, non facile, è da tempo in corso.

Rimangono in campo quindi due opzioni: o sarà l'Amministrazione Comunale ad acquisire tutte, o solo parzialmente, le aree DLF, o viceversa, come auspicabile, sarà invece l'Associazione Nazionale DLF che riuscirà a prevalere e a far propria, tutta o in parte, una delle sue attuali migliori realtà.

In ogni caso quello che importa è che una decisione nel breve volgere di qualche anno venga presa, prima che il DLF sia travolto da canoni d'affitto insopportabili o che le risorse disponibili diventino insufficienti a svolgere dignitosamente le attività e i compiti previsti dal suo Statuto.

Giovanni Vannini