IL KURSAAL

Il socio Vito Milano (Tonino), classe 1926, esprime in queste righe il suo disappunto sullo sconcertante mai sufficientemente deprecato colpo inflitto al patrimonio artistico cittadino quando, nell'immediato dopoguerra, venne abbattuto uno storico monumento della marina: il Kursaal.

Il Kursaal, nonostante fosse stato miracolosamente risparmiato dai bombardamenti a differenza del Grand Hotel e delle vicine palazzine, venne demolito. Mentre la fontana dei Quattro Cavalli, l'unica da definire decente della zona a mare, venne smontata e messa a riposo in un deposito comunale; fino a quando, grazie a un emerito cittadino e alla sua caparbietà, dopo alcuni decenni è stata ricollocata al suo posto.

Non c'è da scervellarsi sui motivi che ne hanno determinato la demolizione perché, anche noi vecchi, ancora ce lo stiamo chiedendo da oltre sessant'anni! Si dice che lo scempio fu deciso per dar lavoro, in quegli anni cupi, ai disoccupati! Con tutto quello che c'era da ricostruire? Altre voci dicono che si volesse permettere la visuale del panorama marino dal centro città. Mentre i maligni sentenziano che si sia voluto eliminare un simbolo, in quanto era stato punto di ritrovo del mondo aristocratico, dove si esternava ricchezza ed eleganza.

Le sue macerie saranno andate a ricolmare le innumerevoli voragini provocate dalla guerra. Intanto, a distanza di oltre mezzo secolo, fanno ancora bella mostra ruderi d'importanti costruzioni che attendono il restauro, vedi il Teatro A. Galli, il Palazzo Lettimi, le Colonie Murri e Novarese... Questo forse perché si vuole mantenere il triste ricordo dei dolori lasciati dalla guerra!

Vito Milano