IL GEOMETRA CALCINACCI

Nell'anno 1948, con brillanti voti, si diplomava geometra Demetrio Calcinacci (il nominativo è di fantasia).
Dopo una breve vacanza fece prima diverse domande per concorsi, poi trovò lavoro in un'impresa di costruzioni riminese. Tutto filava bene fino a quando non gli arrivò la notizia che era stato ammesso al colloquio per ottenere un posto fisso - inerente al suo titolo di studio - in una città del nord Italia.

Partì a malincuore, era Luglio, con la speranza di non essere scelto perché significava lasciare Rimini con il suo mare e tutto ciò che la città gli offriva. Fu il primo a essere interrogato, i posti a disposizioni erano cinque e i concorrenti venti. Entrò tranquillo e ben preparato. Rispose bene alle domande e risolse facilmente i problemi. Dopo una buona mezz'ora l'esaminatore, che si chiamava Origlio Spampanati, disse: molto bene.

Il geometra Calcinacci, per timore di essere preso, sudò freddo. Poi il suo angelo custode l'aiutò facendogli dire: scusi, Spampanati è un soprannome? - No, - rispose orgoglioso il pallido, allampanato e con le orecchie cadenti professore, - è il nostro cognome da ben cinque generazioni. Perché me lo chiede? Calcinacci di rimando: nella mia città chi ha le orecchie a sventola come le sue, lo chiamano Spampanati (ureci spampanedi). Origlio Spampanati da bianco che era, divenne rosso come il sole al tramonto e con stizza disse: vada lei ha terminato.

Uscendo Calcinacci chiese: promosso? Spampanati non rispose. Dopo un mese arrivò l'esito dell'esame: fuori perché arrivato sesto. In casa, con i suoi genitori che lo volevano statale come il nonno che era stato capostazione, fece il dispiaciuto ma in cuor suo era contento dell'esito negativo. Ritornò al lavoro nell'impresa edile poi aprì uno studio tecnico. Ebbe un successo discreto e la possibilità di lavorare a Rimini che per lui, e tanti tanti altri, è la città più bella del mondo.

PS. Per me scrivere storie che sembrano favole e favole che sembrano storie è un divertimento piacevole. Quando questo piacevole divertimento riesce a fondersi con quello di chi mi legge il risultato è perfetto.

Duilio Ganzaroli