FINALMENTE FERROVIERE

Il socio Vito Milano (Tonino) ci scrive per rievocare una tappa importante della sua vita: l'assunzione in ferrovia. Meta esistenziale tanto attesa influenzata dal solco della tradizione, con padre e fratello già ferrovieri.

Con l'arrivo della lettera di assunzione nelle Ferrovie dello Stato, fissata per il 16 febbraio 1953 alla stazione di Milano Smistamento, coronavo un sogno da lungo tempo ambito. Avevo poco più di ventisei anni. Anno nuovo, vita nuova e io ero pronto a intraprendere il percorso lavorativo da persona matura e responsabile. A Milano mi sarei trovato sicuramente a mio agio!

L'arrivo in treno nella grande stazione di Milano Centrale merita di essere raccontato:
Scendo dal convoglio proveniente dal sud che scarica una marea di Meridionali del versante adriatico mentre, sullo stesso marciapiedi, un altro treno scarica una folla proveniente dal versante napoletano. Erano gli anni della calata di emigranti del Sud che approdava a Milano in cerca di lavoro! Mi sono sentito come uno di loro! Carico di bagagli mi fermo sulla testata dei binari, sedendomi su una valigia in attesa d'incontrarmi con mia sorella Lina, da anni residente a Milano e che veniva a ricevermi.

Forse ho dato l'impressione di essere pure io un emigrante o ancora peggio un contrabbandiere perché mi si sono avvicinati due poliziotti che hanno voluto accertarsi cosa contenessero i miei bagagli. Mi sono sentito un poco mortificato, provando una non piacevole sensazione, al mio primo impatto con la nuova realtà!

Comunque il mio inserimento è stato facile e piacevole. Dopo un corso di preparazione e il tirocinio al lavoro effettivo, a fianco di colleghi con i quali mi sono presto affiatato, raggiungendo un cordiale fraterno legame.

Non posso negare che comunque il distacco dalla mia città mi sia pesato non poco, soprattutto nei mesi estivi, in una afosa Milano che ti fa sentire enormemente la nostalgia del nostro mare! Ho dovuto dimenticare zoccoli e pantaloncini corti per adottare giacca e cravatta anche in quei mesi caldi. Nelle afose serate capitava di sedermi spesso ai bordi delle fontane per godere dell'illusoria frescura emanata da quei zampilli che davano la vaga impressione del profumo del mare. Nei periodi ferragostani, trovarsi nella grande metropoli, deserta per l'esodo di massa dei cittadini verso la villeggiatura, ti assaliva una grande tristezza, facendoti sentire tremendamente solo!

Altri amici riminesi erano sistemati a Milano ma non sempre era facile mantenere i contatti, a causa di lavori e abitudini diverse. Non come a Rimini che, bastava recarsi al vecchio corso per essere certi d'incontrarsi! La mia parentesi milanese è durata circa dieci anni dove, intanto, avevo messo su casa assieme a mia sorella Lina, da lunghi anni sistemata in una importante assicurazione. È stata una piacevole parentesi di vita tranquilla e discreto benessere!

Vito Milano