Quando la cronaca sulla manifestazione della Rimininbici giungerà ai nostri lettori, (i primi di luglio) potrà apparire fuori tempo, ma la sua pubblicazione è tuttavia giustificata perché si tratta di una delle più note e partecipate iniziative messe in campo dalla nostra Associazione.
Nella mattinata del 25 aprile si è svolta, favorita da una bella giornata di sole, la XVII edizione della Rimininbici, pedalata amatoriale che ripeteva in linea di massima il collaudato itinerario degli anni precedenti.
La manifestazione, che si segnala da sempre per la consistente partecipazione di cittadini, è stata organizzata dal Gruppo Ciclisti del Dopolavoro Ferroviario e dalle Guardie Ecologiche Volontarie e si è avvalsa della collaborazione dell'AVIS.
La cronaca della mattinata vedeva già verso le ore nove assembrarsi nel piazzale del cinema Settebello, oltre i primi ciclisti, tutti gli uomini dell'apparato organizzativo, in primo luogo la squadra del DLF. I Dopolavoristi, che come segno distintivo indossavano maglie dai colori sgargianti con i contrassegni sociali, avevano collocato sul fronte del cinema una serie di tavoli dove provvedevano alla distribuzione di rossi berretti e dei biglietti validi per il sorteggio dei premi, che sarebbe avvenuto al termine del percorso.
Altrettanto nutrita risultava la presenza delle donne e degli uomini appartenenti alle Guardie Ecologiche Volontarie, che si notavano per la caratteristica divisa verde. Presente con autoambulanza anche la squadra di pronto intervento della Croce Rossa e una folta delegazione dell'AVIS con bandiere e insegne dell'Associazione.
L'AVIS, poi, si aggregava alla rappresentanza del Consiglio del DLF quando alle ore 9,30 si formava un corteo che, con le bandiere al vento, raggiungeva il vicino piazzale F.lli Cervi dove, al monumento ai caduti per la guerra di Liberazione, era deposta una corona d'alloro.
Intanto il trenino di città, pavesato a festa, raggiunto il punto di ritrovo avrebbe, poi, preceduto la gran massa di persone convenute per la passeggiata ciclistica. Il piazzale era, infatti, gremito di gente e si caratterizzava perché tinteggiato dal rosso dei berretti.
Nel frattempo nell'attesa degli ultimi preparativi il socio Lorenzo Fabbri al microfono, rompeva il monotono susseguirsi delle notizie di servizio, dando lettura di una sua poesia sull'uso della bicicletta negli anni '50.
Di lì a poco, pervenuto dai Vigili Urbani l'assenso per la partenza, fra il frastuono dei mezzi e il gran vociare, il nugolo dei ciclisti irrompeva su via Roma e si avviava lentamente. Si formava così un lungo serpentone che senza intoppi, grazie alla massiccia presenza a ogni incrocio dei vigilanti dell'organizzazione, arrivava a destinazione nei tempi previsti, un'oretta.
La carovana ciclistica, nella passeggiata, aveva percorso via Chiabrera, il Lungomare, via Destra del Porto, via Colletti, via Carlo Zavagli per dirigersi poi verso il ponte di Tiberio e da lì approdare alla meta finale: l'affollata piazza Cavour. Qui, una volta ultimati i discorsi celebrativi, si procedeva al sorteggio dei numerosi premi posti in palio, fra cui una decina di biciclette.
Tutto bene quindi? Non proprio. Se un appunto può essere mosso, al fine di migliorare l'iniziativa, questo riguarda l'accompagnamento musicale. Nella circostanza accadeva, sfortunatamente, che nel pulmino che precedeva il corteo si guastasse l'unico impianto stereofonico. Era già questa una palese carenza, figurarsi senza: una sfilata silente. Un disservizio non di poco conto. Si ritiene, infatti, che l'accompagnamento musicale in questo tipo di manifestazioni rivesta una funzione rilevante per rendere più accogliente e gioiosa la festa.
Giovanni Vannini