POESIA DIALETTALE

L'autore nella poesia accentra la sua attenzione sulla vecchia superstite stazione di Cerasolo, ricordo nostalgico di un collegamento ferroviario, Rimini - San Marino, distrutto dagli eventi bellici nel secondo conflitto mondiale.

Un semafur si trè culur e da l'impression Un semaforo con i tre colori dà l'impressione
d'es arvat finalment m'una stazion, di essere arrivati finalmente in una stazione,
una stazion un po' smesa mo te su snin una stazione un poco dimessa ma nel suo piccolo
la cunserva l'uriginalità s'un vecc caplin, conserva l'originalità con un vecchio cappellino,*
in più un recint ad ringhiera ad ciment in più un recinto di ringhiera di cemento
ormai in disus mo sempre resistent oramai in disuso ma sempre resistente
u la prutegg da l'invadenza esterna, la protegge dall'invadenza esterna,
la è tacheda mi su ricord, lan è muderna. è attaccata ai suoi ricordi, non è moderna.
Quel cui suced ades fors supte la se scorda Ciò che succede adesso forse subito se lo dimentica
cumé tent anzien, e pased invece la s'l'arcorda come tanti anziani, il passato invece se lo ricorda
e lan si po' scurdé e su bel trinen e non si può dimenticare il suo bel trenino
che uj si fermeva per andé su a San Maren. che gli si fermava per andare su a San Marino.
Fnida la pianura tla costa us arampleva, Finita la pianura nella salita si arrampicava,
i foss e dep la riva in galeria e supereva, gli avvallamenti e poi la Riva** in galleria
e purteva i viagiadur fina su in zità portava i viaggiatori fino su in città
finché una tragedia ad tuta l'umanità finché una tragedia di tutta l'umanità
lal ha distrut. Ades la staziun ad Cerasul lo ha distrutto. Adesso la stazione di Cerasolo
la è armasta pricis d'una ma senza fiul, è rimasta uguale ad una mamma senza figli,
la è dventa vecia mo la ten bota ancora, è diventata vecchia ma resiste ancora,
la ha spirenza che che fiol l'arscapa fora. ha speranza che quel figlio ritorni.

* Cappellino: il tetto
** Riva: parete verticale del Monte Titano

Mario Tonini