L'Azienda FS e le OO.SS. si sono accordate per la chiamata alle urne dei Soci DLF nei giorni 2, 3 e 4 aprile 2008. Il rinnovo degli organi direttivi avverrà quindi dopo oltre otto anni dalle precedenti elezioni, svolte nel lontano novembre 1999. Un vaglio democratico che sarà utile alle varie sigle sindacali per misurare il rispettivo consenso presso i lavoratori delle ferrovie.
Un atto, però, che rischia di essere sterile se non accompagnato da provvedimenti che schiodino l'annoso, tormentato problema di come e se sarà possibile, continuare a gestire il patrimonio immobiliare in uso dalle FS. Se da un lato era certamente ora che si ponesse fine all'abusata deroga della proroga, ben cinque, l'aspettativa era ben altra: una svolta che garantisse un avvenire al DLF.
Ciò premesso, allo stato attuale, in base alle notizie attinte dalla Sede Centrale, così si presenta la non ancora chiara situazione: l'appuntamento elettorale sarà preceduto dalla convocazione da parte dei DLF territoriali, dell'Assemblea dei Soci per l'approvazione di un nuovo Statuto, che non subirà modifiche sostanziali rispetto al precedente se si esclude l'Organo di Controllo (il Collegio Sindacale), che non sarà più uno per ogni DLF ma ridotto a uno per Regione o ex Compartimento FS.
Altro punto focale è la costituzione data per certa, fra l'Associazione Nazionale DLF e la società FS, di una Fondazione con lo scopo dichiarato della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare in uso ai DLF. L'Associazione Nazionale DLF parteciperà alla sua costituzione rendendo disponibile il cospicuo patrimonio immobiliare acquisito negli ultimi anni. Non si conosce ancora l'entità dei canoni che in questo caso le Associazioni DLF che vi rientreranno saranno chiamate a pagare e, quindi, pronunciarsi a priori sulla bontà dell'operazione è perlomeno prematuro: ma sembrerebbe questa la soluzione di salvaguardia.
La società FS da parte sua ha dato per ora la disponibilità a immettere nella Fondazione 89 siti DLF, su un totale di circa 500. Ha invece escluso tutti quei beni immobiliari in uso ai DLF posti lungo la linea ferrata o in impianti di servizio. Il DLF di Rimini, almeno per ora, rimane fuori della Fondazione, con la giustificazione che l'area è oggetto di valorizzazione. Sappiamo, infatti, che da qualche tempo fra l'Amministratore Delegato delle Ferrovie, il concittadino Mauro Moretti, e l'Amministrazione Comunale di Rimini ci sono contatti su progetti per dare una destinazione definitiva ad alcune aree ferroviarie, fra le quali quella DLF.
Rimane pertanto, per analogia, non esclusa la possibilità che come già avvenuto per le aree del DLF di Bologna, anche quelle di Rimini subiscano la stessa sorte: l'acquisizione da parte del Comune. L'assicurazione ricevuta dalla Sede Centrale è però stata categorica: Si farà il possibile perché Rimini con Cesena, in tutto o in parte, ricada nella Fondazione. Se così non fosse e l'unica prospettiva rimanesse il rinnovo del contratto d'affitto, con il conseguente inasprimento del canone, si eleverebbe a dismisura il rischio di gestione. Un impatto tanto più insopportabile se l'Associazione Nazionale DLF non continuerà a concorrere in modo significativo al pagamento del canone.
Quest'anno, comunque vada, si saprà cosa riserva il futuro.
Giovanni Vannini