UNA FINESTRA SUL PASSATO

La televisione, fin dalla sua comparsa, ebbe un immediato e strepitoso successo, dalla portata così incisiva da costituire uno degli elementi principali che hanno, poi, contribuito a modificare radicalmente usi e costumi agli italiani. Inizialmente rappresentò un bene di lusso per pochi benestanti, che solo con gli anni, gradualmente, si sarebbe diffuso nelle case. La sua irruzione sul mercato dello spettacolo fu devastante. Fece tremare i gestori delle sale cinematografiche per il subentrare di una crisi, che sembrava irreversibile.

Ricordo che nella nostra città gli esercenti cinematografici escogitarono, per evitare che le sale rimanessero vuote, un curioso stratagemma: l'installazione del televisore che, sospendendo la proiezione dei film, entrava in funzione in concomitanza di trasmissioni particolarmente seguite, come: il Lascia o Raddoppia condotto da Mike Buongiorno.

Il DLF di Rimini, nella seconda metà degli anni cinquanta, grazie al sostegno economico dell'Ufficio Centrale del DLF, attraversava una fase decisamente favorevole. Sotto il suo patrocinio, fra l'altro, si era potuta avviare la gestione diretta di tre hotel a Rivazzurra, fonte immediata di buoni redditi. Questo aveva consentito lo sviluppo sia delle attività sia delle strutture: una frequentatissima pista di schettinaggio, collocata ove ora è situato il parcheggio mensa; le cabine estive al mare, che si trovavano all'altezza dell'attuale bagno 28; il capanno per la squadra di tuffi con trampolino sulla palata al porto; otto piste per il gioco delle bocce, ecc.

Fu in tale favorevole contesto che il DLF acquistò, per assecondare le aspettative dei soci, una televisione. Con un risultato più che soddisfacente. Infatti, per assistere alle trasmissioni serali, accorrevano a frotte le famiglie, tanto che l'ampia sala, dove su un alto piedistallo era stato collocato il pesante apparecchio, dalle dimensioni di un baule, era sempre affollata. Talmente stipata che c'era chi, pur di vedere, stava in piedi addossato alle pareti. Solo nel periodo estivo, quando l'apparecchio veniva trasferito all'aperto, tali disagi si attenuavano.

Per non pochi soci, però, uscire di casa con i propri cari per andare ad assistere ai vari programmi televisivi, costituiva un'opportunità anche per altri fini. Succedeva, infatti, che mentre una parte dei componenti di una famiglia, in genere donne e bambini, rimaneva relegata davanti alla TV, altri si dedicavano al gioco delle carte, del biliardo o alla lettura. Ne risultava un circolo DLF assiduamente partecipato e pieno di vita.

Oggi, invece, nella stessa fascia oraria, a distanza di tanti anni, la situazione è notevolmente cambiata. Perché nonostante il Circolo, rispetto ad allora, abbia più che raddoppiato la sua superficie, se non fosse per la scuola di ballo scarsa ne risulta la frequenza da parte dei soci.

Giovanni Vannini