LE STRADE DELLA VITA

Ad ogni secondo che passa il nostro percorso vitale ha di fronte a sé mille strade aperte. Solo una fra le tante ci è dato di percorrere senza sapere dove ci conduce. I nostri propositi non valgono nulla. Siamo in balia del destino. L'imponderabile è padrone assoluto. Effimera la durata della vita.

Nella buona e nella cattiva sorte, ho sempre accettato il mio percorso in maniera oggettiva, solo chiedendomi alcune volte quale poteva essere il motivo della circostanza in cui ero incappato e della quale mi sfuggiva la ragione.

Nel mese di dicembre (del 1958), ero stato assegnato, alla manovra nello scalo merci di Torino Smistamento, come fuochista, con locomotiva a vapore del gruppo 835. Fra i colleghi Angelo Megni, più anziano di me di un anno, proveniente pure lui dal Genio Ferrovieri, era colui che sarebbe diventato in seguito mio cognato. Alla fine del mese, mi chiese quali progetti avevo per la fine dell'anno. Non sapevo proprio dove e come l'avrei passato, ma la cosa non mi interessava più di tanto. Avevo lasciato da qualche tempo la fidanzata e in base al suo comportamento avevo perduto ogni interesse per le donne giudicandole a torto tutte quante non degne di essere considerate.

Pensavo che forse mi sarei trovato a brindare al nuovo anno in qualche locale in compagnia di amici. Angelo mi fece una proposta: Io ho già prenotato la serata al Dopolavoro Ferroviario. È un bel locale, serio e pulito. Ci condurrò la mia fidanzata e sua sorella, perché non vieni al nostro tavolo?. Gli risposi che ci avrei pensato, ma non promettevo nulla.

La sera dell'ultimo dell'anno andai al Dopolavoro, mi sedetti a un tavolo di amici soli come me. Quando giunse, Angelo mi invitò al suo tavolo. Non potevo rinunciare. Le due fanciulle erano una più carina dell'altra. Almeno sarei stato in compagnia e avrei magari potuto ballare. Sinceramente la ragazza non fidanzata mi era antipatica e in seguito seppi che anch'io ero antipatico a lei, ma come prima detto, le vie tracciate dal destino sono strane e imprevedibili. Infatti un poco alla volta ci innamorammo a tal punto che decidemmo di sposarci.

Benito Colonna