Inedito di Gianni Baldinini (1921 - 2000)
Letterato e politico riminese

Sempre più spesso nelle notti insonni
mi chiedo quale sorte avrà il pianeta
e mi pulsa nella gola un'angoscia
quando mi spingo a pensare alla vita
delle generazioni che verranno.

Nipoti miei! Come i pesci nel mare
voi siete immersi dentro il vostro tempo,
così vivaci reattivi ignari
di ciò che vi sovrasta nella lenta
agonia della terra violentata
dal vantato progresso che ha ormai eroso
la natura e l'intera società.

Noi che abbiamo impegnato con la vita
una sfida perduta amaramente
e assieme all'utopia il nostro scopo,
ora siamo profeti disarmati.

Ma non ciechi. Vediamo lo scempio
arrecato da un modo di produrre
che già comincia a mordere se stesso.

Ma a noi manca la fantasia e la forza
per piegare, mutandolo, il suo enorme
potere e porlo in grado di sanare
la miseria e la fame che attanaglia
la maggioranza dell'umanità.

Voi, quella forza, avete; ma non so
se avrete ancora il tempo per usarla.

Novembre 1994