UN PERCORSO VIRTUOSO

Nel contesto dei Dopolavori Ferroviari quello di Rimini è giunto, in anni recenti, a inserirsi a pieno titolo nella fascia alta fra quelli che primeggiano per numero di soci, quantità e qualità delle strutture sportive, culturali e ricreative, nonché per le iniziative promosse.
Risultati questi tanto più apprezzabili perché conseguiti, a differenza della stragrande maggioranza delle altre associazioni territoriali, nonostante la sorte non gli sia sempre stata benigna.

Storia vuole, infatti, che nel corso delle operazioni belliche del secondo conflitto mondiale l'area DLF, per la sua collocazione compresa fra obiettivi militari strategici, il nodo ferroviario e le officine locomotive, sia stata sottoposta a ripetuti devastanti bombardamenti aerei e navali. Dall'immane rovina si salvò, anche se lesionato, un solo edificio a un piano (quello attualmente occupato dal circolo bar e dalla mensa) dove, passato il fronte, alloggiarono fino a metà degli anni cinquanta alcune famiglie di sfollati.

Fu solo allora che il DLF di Rimini, dopo avere peregrinato all'interno della città in tre diversi siti provvisori, poté finalmente rientrare nella sua sede storica. A quel punto un compito improbo attendeva i soci. L'area che circondava l'unico stabile superstite, in completo stato di abbandono, era ancora tutta cosparsa dai crateri provocati dalle bombe, da cumuli di macerie, sterpaglie e rifiuti perché nel frattempo era stata usata come discarica.

Quella che si imponeva era un'opera di paziente bonifica e ricostruzione. Gradualmente, contando inizialmente anche sul contributo economico delle ferrovie, quella generazione di soci, pervasa da alti valori ideali e spirito mutualistico, principi allora largamente diffusi e condivisi, con slancio pionieristico si spese disinteressatamente nell'obiettivo ambizioso di riportare il DLF ai fasti dell'anteguerra. Meta raggiunta progressivamente dopo qualche lustro e, in seguito, ampiamente superata, almeno in termini di strutture e gruppi organizzati.

La strada era pertanto spianata affinché si innestasse un circuito virtuoso che fortunosamente non si è più spezzato. Un percorso segnato da una cescita costante che ha permesso al Dopolavoro Ferroviario di raggiungere prestigiosi traguardi, tali da costituire, per le attività legate al tempo libero, un preciso punto di riferimento per tanti cittadini.

Giovanni Vannini

 Una veduta parziale della sede del Dopolavoro Ferroviario di Rimini.

 Rimini 14 e 15 Aprile 2007 - Aquilonata sul Mare -, la foto coglie un aspetto di una manifestazione dal successo annunciato.  VII Mostra fotografica, 5 - 11 Aprile, - Un obiettivo per vedere -, sala del Palazzo del Podestà, in piazza Cavour, dove si è svolta l'iniziativa.