Ci ha lasciati, il sei di gennaio, Tamburini Daniele, il giudice arbitro che tutti i tennisti del riminese conoscevano e stimavano. Alla cui decisione ci si rimetteva, certi della sua imparzialità, che assieme al suo modo garbato faceva accettare la sua decisione anche a chi era avversa.
Come succede al Dopolavoro Ferroviario, la frequentazione fa nascere conoscenze e amicizie; così, ho conosciuto Daniele. Quando in qualità di capo gruppo, organizzai un corso per arbitri di tennis, lo coinvolsi. Da allora assieme all'indimenticato Cicco, fu il compilatore di tanti Tabelloni dei tornei fatti al dopolavoro, compreso il torneo dei tornei, il mitico Settebello, a cui, per l'enorme partecipazione, bisognava dare tanta disponibilità e competenza, che lui ha sempre dato.
Delle tante volte che abbiamo giocato assieme ricordo con piacere proprio l'ultima, in cui ci accordammo di giocare con la mano sinistra poiché era reduce da una recente operazione alla spalla destra.
Fu a metà novembre che lo vidi per l'ultima volta, all'ospedale, mi venne incontro a fatica, raccontandomi un po' della sua malattia. Quando ci salutammo, mi regalò uno dei sorrisi che davano il senso della sua serenità che, già conoscevo. Mi piace pensare che in qualche posto, abbia già incontrato Cicco, e allora un Settebello celestiale ci aspetta.
Luigi Mazzoni