SITUAZIONE DI STALLO

Il Dopolavoro Ferroviario di Rimini si ritrova, da alcuni anni, in una posizione d'insicurezza per la costante messa in discussione della sua permanenza nelle aree dello storico insediamento. In merito è più che noto che il sito è oggetto d'attenzione da parte dell'Amministrazione Comunale che ha avviato una trattativa con la Società FS per, in tutto o in parte, la sua acquisizione.

Soluzione che, se si verificherà, come insegna una prassi ormai abituale, si baserà sulla pratica del baratto. È il noto consolidato strumento del motore immobiliare, (da un lato autorizzazioni a concessioni edilizie per cubature immobiliari e in contropartita realizzazioni nell'interesse della collettività). Operazione che, se andrà a buon fine, comporterà, nel più indolore dei casi, l'inesorabile ridimensionamento territoriale del DLF, segnandone, probabilmente, i destini che dipenderanno, poi in larga misura, dal grado di benevolenza che il nuovo soggetto proprietario gli vorrà riservare.

Sennonché il DLF, su un altro versante soffre, già ora, di un logorante stillicidio. È, infatti, gravato dal giogo, sempre più pesante, derivato dal canone di locazione da corrispondere alla Società FS. Aspetto che pone in difficoltà le magre finanze dell'Associazione e che rappresenterà, sempre più, una seria questione cui dare risposta. Già incombe, come uno spettro, il fatidico anno 2008. A quel punto, sarà un problema non facile reperire le somme per far fronte ad un affitto annuo di € 131.000. Figuriamoci poi l'anno successivo quando questo sarà posto a libero mercato.

Inventarsi come sostenere un simile impatto è una domanda che rimane, fatalmente, senza risposta. Si consideri però che, già ora, questa situazione d'attesa nuoce, danneggia enormemente, poiché frena lo sviluppo, inibisce la programmazione e non può fornire le necessarie garanzie per un domani, sempre più vicino, ai soggetti ai quali sono state date in subaffitto le varie strutture. Incertezza che già si ripercuote negativamente nelle trattative per la determinazione dell'aggiornamento dei canoni di subaffitto.

La speranza però è che questa spirale perversa si possa spezzare sempre se la Società FS asseconderà, con pretese ragionevoli, l'Associazione Nazionale DLF, come già accaduto per altri DLF posti in vendita, nella sua determinazione all'acquisto. In questo caso non si annulleranno di colpo tutti i problemi perché un canone, più o meno equo rapportato alle entrate, si dovrà pur sempre pagare, ma a quel punto però sarà superata la condizione di precarietà nella gestione delle aree in affidamento, con conseguenti più serene prospettive per l'avvenire.

Giovanni Vannini

 Il Consiglio Direttivo e il Collegio Sindacale del DLF Rimini in una pausa di lavoro.