Nel notiziario DLF, del numero 2 del marzo 2004, avevamo comunicato i motivi che, avallati preventivamente dall'assemblea dei Soci, avevano indotto il Consiglio Direttivo DLF a cedere la licenza ed affittare i locali dell'agenzia viaggi. Amara decisione considerata però, inevitabile per fronteggiare le difficili sfide che attendevano al varco l'Associazione, coinvolta in quei giorni in un passaggio epocale.
Il Dopolavoro, infatti, si era trovato improvvisamente gravato, dal Gruppo FS, di oneri, retroattivi dall'anno 2003, che lo aveva trasformato da soggetto assistito (come avviene da norma per tutti i CRAL) in uno tributario, con l'imposizione della corresponsione di un canone d'affitto; la perdita della franchigia sulle utenze; la presa a carico, in barba al codice civile, della manutenzione straordinaria degli immobili; l'esborso di una congrua copertura assicurativa; ecc.
Oneri suppletivi che si sarebbero ripercossi negativamente sul conto economico dell'agenzia viaggi, operativa dall'anno 1996, che dal rendiconto contabile 2002 era entrata in sofferenza; fra l'altro, proprio in quei mesi, erano naufragati gli ultimi tentativi di creare una società, o, in subordine, un consorzio d'acquisto, con i dopolavori di Ancona e Bologna. Tutto questo calato in un contesto interno non sereno, per controversie con il personale dipendente in merito a richieste di passaggi di livello ed aumenti salariali.
Una situazione complicata, difficile, dalla quale si era usciti cogliendo al volo un'offerta d'acquisto che garantiva entrate certe e nello stesso tempo assicurava alle due dipendenti i diritti acquisiti. Così la società acquirente, dall'1 aprile 2004, proseguì nell'attività fino agli inizi dello scorso mese di dicembre, quando comunicò il rilascio dei locali a far data dalla fine dello stesso mese.
Quest'uscita di scena pone ora il problema di riprendere gradualmente, quanto prima, in base ai compiti statutari, una, anche se ridotta, attività turistica, che non potrà più rivestire un carattere commerciale, ma che andrà ricondotta nell'alveo istituzionale per un servizio rivolto, in linea di massima, ai soli soci.
Scelta questa obbligata, quasi irrinunciabile. Le agenzie di viaggio dei dopolavori in Italia, chi più chi meno, quando non hanno chiuso, si trovano in problematiche difficoltà. Governare le brusche trasformazioni del settore in un mercato in affanno e sempre più complesso e impresa ardua.
In poco più di un decennio il bacino d'utenza, costituito in prevalenza da ferrovieri, per i massicci prepensionamenti si è ridotto sensibilmente, mentre da parte aziendale, oltre l'imposizione degli oneri già citati, sono venute meno agevolazioni quali: la possibilità di rateizzazione delle vacanze, il distacco per gli accompagnatori ferrovieri, la posta di servizio, i telefoni FS, ecc.
Il nostro Presidente Nazionale ha puntato, negli ultimi anni, più volte il dito contro l'attardarsi nel liquidare, nel settore turistico, le gestioni commerciali passive. Sarà forse questo il motivo per cui il Gruppo FS ne chiede con insistente fermezza le dismissioni. In questo quadro, l'idea è di riprendere quel testimone lasciato cadere nell'anno 2006 e tornare ad una graduale impostazione che si baserà sul turismo sociale, facendo leva sull'offerta di iniziative di altri DLF, più alcune selezionate proposte di nostra o altra organizzazione.
Giovanni Vannini