RAPPORTI CON GLI ALTRI DLF

Per inquadrare in modo appropriato l'odierno assetto dei Dopolavori Ferroviari è bene fare un salto indietro nel passato quando, nell'anno 1995, le allora 167 sezioni presenti in Italia furono ridotte a 111: soppressioni dalle quali non rimasero certo immuni i DLF della Romagna.

In previsione di tali accorpamenti, prima che decisioni definitive fossero prese, ci fu allora una strenua battaglia su di un progetto presentato e sostenuto dal DLF di Faenza, presidente a quel tempo Pasquale Tozzi, perché si realizzasse un'unica sezione romagnola (con l'esclusione del DLF di Rimini-Cesena perché considerato un'entità troppo forte, che sarebbe potuta diventare egemone), che però naufragò, per l'affiorare di troppi campanilismi e che approdò invece in una spartizione territoriale che vide l'assorbimento del DLF di Imola da parte del DLF di Bologna, mentre i DLF di Ravenna e Faenza si rafforzavano inglobando rispettivamente i DLF di Lugo e Forlì.

Nel DLF di Rimini una costante linea guida è stata la ricerca di scambi, esperienze, conoscenze, iniziative comuni con i Dopolavori, oltre il proficuo rapporto diretto con i vari organi in cui si articola l'Associazione Nazionale DLF. Premesso che rapporti intensi quasi quotidiani, ma per questo non sempre idilliaci, si svolgono da sempre con il DLF di Bologna, che riveste il ruolo di coordinatore territoriale dei Dopolavori Ferroviari nell'omonimo ex compartimento FS, con gli altri DLF, la collaborazione è stata più facile da conseguire, con debite eccezioni, con chi geograficamente è a noi limitrofo. In questo caso per vicini s'intendono i DLF della Romagna, perché con le associazioni di altre regioni confinanti le relazioni, quando ci sono state, hanno assunto solo un carattere episodico, mentre i rapporti instaurati e sviluppati in alcuni settori, con il DLF di Faenza, ma soprattutto con quello di Ravenna, sono stati di una certa valenza e di reciproco vantaggio.

Vorrei qui citare, solo due significativi esempi di questa fattiva collaborazione: con il DLF di Faenza la più che decennale partecipazione nelle domeniche del mese di ottobre, all'organizzazione, del "Treno delle castagne", con treni d'epoca; con il DLF di Ravenna nel 1999, ci si accordò, proficuamente, per costituire una società di ristorazione: la "Ristoromagna" per la gestione delle quattro mense ferroviarie di Ravenna, Lugo e due a Rimini.

Per questo sono convinto che se la proposta portata alla ribalta dalla società FS di ridurre ulteriormente il numero delle associazioni fosse attuata, troverà questa volta i DLF della Romagna schierati su posizioni più favorevoli all'aggregazione, compresa l'ipotesi della costituzione di un'unica associazione romagnola.

Giovanni Vannini