SALVAGUARDARE LE ATTIVITÀ

La nuova realtà, così come si configura dopo la sottoscrizione del contratto nazionale di locazione: con le nuove voci di spesa costituite dai canoni di locazione e dalle utenze, ha indotto il Consiglio Direttivo ad attuare, a scopo cautelare, una serie di oculate misure di contenimento delle uscite, con provvedimenti restrittivi che hanno interessato anche i 22 gruppi sportivi e culturali.

In merito vi è da puntualizzare che nell'elaborazione del bilancio preventivo 2004, il metodo seguito nell'assegnazione degli stanziamenti è stato quello di una loro sistematica, generalizzata, riduzione, che ha pesato maggiormente per quei gruppi che usufruiscono, ad uso esclusivo, di uffici e/o strutture. È stato però istituito, a compensazione, un congruo fondo, cui attingere previo parere favorevole dei Consiglieri responsabili di settore, per non frenare le attività, ma gratificare, stimolare eventi ed iniziative, per affrontare spese straordinarie.

In un momento non certo facile, è stata anteposta nelle priorità la salvaguardia dei gruppi, poli d'attrazione di attività legate al tempo libero, che, senza falsa retorica, è quanto di meglio ha saputo nel tempo esprimere ed aggregare il DLF, definibili l'essenza più viva, gli interpreti più fedeli e genuini delle finalità statutarie, nonché parte integrante di un retaggio storico prestigioso che ci ha permesso di mantenere un forte radicamento con il territorio e per riflesso con le istituzioni che lo rappresentano. Viene, a volte, da chiedersi senza di loro cosa mai sarebbe la nostra Associazione.

Quest'atteggiamento di considerazione non ci esime però dal rivolgere una sollecitazione a questi gruppi perché forniscano notizie inerenti le loro attività, affinché possano essere pubblicate, più spesso di quanto non accade ora. Al riguardo si può affermare che non si dovrebbe verificare che fatti di rilievo siano captati da altri giornali o per sentito dire.

Si rammenta che queste pagine sono sorte proprio per fornire spazio e voce a chi non ne aveva a sufficienza, per sopperire così alla carenza informativa. Quello che si constata invece è che di notizie ne arrivano ben poche e in modo sporadico. Non è accettabile che in tutti questi anni vi sia addirittura chi, fra questi, non abbia sentito l'esigenza di mettere a conoscenza dei soci il lavoro svolto, che non abbia percepito l'efficacia che questo strumento può assicurare sul fronte del proselitismo, obbiettivo primario per non essere destinati ad isterilire.

Giovanni Vannini