CONCEZIONE VAGAMENTE PESSIMISTA, FORSE SBALLATA O, PEGGIO, DISINFORMATA SULL'ATTUALE STATO DELLE COSE

La cosiddetta civiltà occidentale (ma oramai dilagante anche nel resto del mondo) basata sempre più sul profitto e sui consumi sta presentando il conto. Stanno saltando quei valori civili e morali su cui si basava la dignità dell'essere uomini. L'individuo è considerato sempre più un fine per i propri scopi e, sempre meno, un essere umano, un burattino senza cervello che si può manovrare a proprio piacimento. Non si spiegano altrimenti le pacchiane e demenziali esternazioni mediatiche di certi politici. L'interesse di pochi, è questo il loro intendimento, gli altri sono "parco buoi". La caduta del muro di Berlino ha trascinato con se ogni ideologia tranne una, la più pericolosa: più denaro = più potere.

Quando frequentavo le elementari (45 anni fa) ricordo che in uno dei primi giorni di scuola arrivava l'omino della banca che, con una certa aria d'importanza, regalava a tutti un salvadanaio di terracotta e, in una breve relazione, ci insegnava (bontà sua) che il risparmio e la buona amministrazione delle proprie sostanze erano alla base di ogni sana struttura economica, a cominciare da quella familiare.

 Foto della riunione dell'assemblea del 19 dicembre 2003.

Ora tutto si è capovolto, quei ragionamenti sono diventati antiquati, obsoleti. La "new economy" incombe e, se non vuoi essere messo alla gogna, isolato e considerato un fallito, devi possedere tutte quelle "macchine infernali" che ti rovinano la vita: computer, telefonino, videoregistratore, ecc.

Non hai soldi? Niente paura, società finanziarie pagheranno per te e i denari li restituirai con 24 - 36 - 48 "comode" rate mensili a interessi esorbitanti, schiavizzando così intere famiglie. Perbenismo e benessere di facciata che si intrecciano a volte con loschi traffici, pur di mantenere alto il tenore di vita. D'altronde uno spot televisivo, per me al limite dell'imbecillismo, vuol farti credere che per essere riveriti e ringraziati devi spendere, altrimenti l'economia crollerà e la colpa sarà tua!

"Se guardar ti fa piacere, consumar è tuo dovere" si leggeva in un cartello appeso da un oste nel suo locale, ma noi che non avevamo una lira (sempre 45 anni fa) non lo potevamo fare, così la televisione fu spenta e non potemmo più seguire Rin-Tin-Tin.

Soldi maledetti soldi! Giorno e notte si studiano nuovi metodi per strapparti quei pochi risparmi e non ci si sente più tutelati nemmeno da quelle istituzioni in cui credevi ciecamente sino a pochi anni fa. Si è continuamente tempestati di richieste di denaro, oramai è impossibile guardare la tv, ricevere posta e passeggiare in città e se non dai il tuo obolo qualche bambino in qualche nazione sottosviluppata morirà.

Anche in questo caso la responsabilità sarà tua e ti sentirai un verme perché con la tua piccola tredicesima, già completamente consumata in rate, gabelle e tasse per mantenere i nostri valorosi combattenti per la libertà in Irak, non sei riuscito a contribuire. Responsabilità che non hanno politici straricchi che creano leggi "ad personam" per diventare ancora più di straricchi. Multinazionali veri padroni di quei poveri paesi in cui vi praticano lo sfruttamento più totale delle risorse umane e territoriali, moderni predatori che nulla hanno da invidiare a Cortes, l'avventuriero spagnolo distruttore, nel 1500, di millenarie civiltà centro-americane.

La ridistribuzione delle ricchezze (se mai vi era stata) si è fermata scavando solchi profondi tra le classi sociali (una bomba a orologeria che, se non disinnescata, prima o tardi scoppierà) furbe di affaristi ingordi e famelici cercano continuamente di arraffare dove e quanto possono. Il DLF di Rimini non sfugge a questa logica. Lo smantellamento continuo dello stato sociale, in atto già da tempo, al quale questo governo ha impresso un'accelerazione devastante, ha fatto sì che l'area su cui sorgono le sue strutture sociali, frutto di faticose lotte paterne, faccia sbavare di cupidigia questi signori mai sazi di profitti.

Se è fallito il primo attacco, smaccatamente portato e per poco andato a vuoto, che prevedeva un lucroso sfruttamento tramite cementificazioni di vario tipo, ora tornano alla carica col ricatto (perché tale è nella sostanza!) imponendo cioè un esosissimo canone locatario, insostenibile sotto l'aspetto finanziario e assolutamente fuori da ogni logica, con l'intento quindi di scardinare ogni resistenza e di far mollare tutto.

Le forze capaci di ostacolare questo infausto e antisociale progetto nicchiano. Il Comune stesso sembra non dispiegare tutta la sua volontà di contrasto al fine di salvare questo importante polmone verde (che forse la lobby dei commercianti abbia il sopravvento?). Dai cittadini stessi non si levano eccessive proteste, ma qui forse non vi è stata sufficiente apertura da parte del DLF verso la cittadinanza per cui il cancello di via Roma è percepito come "off limits" e dietro al quale è tutto ad esclusivo beneficio dei ferrovieri? E allora quale futuro per il DLF di Rimini?

Per qualche tempo forse basterà tirare la cinghia sperando che le cose possano modificarsi, ma se così non fosse? Può il nostro sodalizio coniugare la stringente necessità di reperire risorse con l'interesse dei soci e della collettività? Ne dubito. E se, per sopravvivere, occorre snaturare quello che è il concetto stesso della solidarietà e trasformarsi in un qualcosa che è estraneo al nostro DNA, allora NO! Meglio davvero mollare tutto. Non sporchiamoci le mani!

Che dire dell'Assemblea dei soci svoltasi il 19 dicembre 2003? Penso che, dato gli argomenti di assoluta e fondamentale importanza, poteva essere meglio preparata. Questo l'ordine del giorno:

  1. mandato di sottoscrizione del canone di locazione;
  2. discussione e approvazione del bilancio preventivo 2004;
  3. mandato per disporre la cessione o la chiusura dell'Agenzia Viaggi Settebello.

Tutti sinceri e appassionati gli interventi, ma i tempi stringenti e il ricatto (ripeto) in atto, hanno fatto sì che tutto sembrava predisposto e immodificabile per cui, per necessità, turandosi il naso (termine di uso politico) e avvicinandosi l'ora di cena, gli ordini del giorno sono passati quasi all'unanimità.

Il Presidente ha esposto esaurientemente la gravità della situazione incassando qualche critica, normale in questi casi. Ma l'impegno profuso da questa ultima amministrazione è degno di plauso, come non comprendere le difficoltà di un cammino senza certezze? D'ora in poi però gli sforzi dovranno moltiplicarsi e speriamo siano sufficienti a dissipare i minacciosi nuvoloni apparsi all'orizzonte.

Comunque sarà dura, anche perché rischia di scatenarsi una guerra fra poveri, in quanto l'entità della locazione è il frutto di un accordo tra RFI e DLF centrale. Ed è quest'ultimo a spalmare poi il tutto tra le varie Associazioni periferiche. Quindi se il DLF di Rimini riuscisse ad abbassare il suo onere ci sarebbe qualcun'altro che se lo vedrebbe aumentare, insomma "mors tua vita mea" direbbero gli antichi Romani.

Si è discusso e approvato il bilancio preventivo, si è parlato di alcuni investimenti immobiliari, ma non è stata spiegata la realtà finanziaria, per cui non si può ipotizzare per quanto si potrà resistere con gli attuali introiti. Aspetto che qualcuno mi smentisca.

Ultimo argomento la dolorosa ma necessaria dismissione dell'Agenzia Viaggi, ormai non più gestibile. La migliore delle ipotesi? È che venga rilevata, al fine di salvare almeno i posti di lavoro; speriamo che sia così.

Giovanni Rocchi