NUOVO CORSO DEL SETTORE TURISTICO

Il turismo vive da qualche anno uno stato di crisi, messo in ginocchio dal catastrofico attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001, che ha dato il via ad una stagnazione economica mondiale dalla quale non si è ancora risollevato. Questo contesto non poteva che riflettersi negativamente sulle agenzie di viaggio perché non solo hanno visto contrarsi i fatturati, ma parimenti ridursi aliquote e compensi da provvigione corrisposti dai vari tour operator; inoltre occorre citare, fra le innovazioni, l'irruzione sul mercato di un mezzo che si è rapidamente diffuso, dimostrandosi un agguerrito e insidioso concorrente, internet.

Elementi di contrarietà questi che nei DLF, almeno quelli che svolgono attività turistica diretta, hanno pesato, di certo più che altrove, accentuando uno stato recessivo già in atto da tempo. Difficoltà derivate, principalmente, da una costante sistematica riduzione del tradizionale bacino d'utenza, costituito dai ferrovieri, categoria ridotta negli organici, dai ricorrenti esodi, a meno della metà nell'arco di un decennio; mentre nel frattempo a rendere questa involuzione ancor più negativa provvedeva la società FS eliminando, gradualmente, le prerogative di favore accordate, costituite da: pagamenti rateali con trattenuta a ruolo per i viaggi dei ferrovieri; utilizzazione in franchigia della posta ferroviaria; distacchi dal servizio per ferrovieri con funzioni di accompagnatori turistici, ecc.

Questo peggiorare della situazione ha condotto ad un'assurda guerra di campanile, con una conseguente crescente sfrenata concorrenza, quando, invece, la risposta più opportuna sarebbe stata la ricerca di processi unificanti. Questo stato di cose ha prodotto, come affermato anche di recente dal Presidente nazionale, una generalizzata gestione passiva.

Alcuni celebrati DLF, soverchiati da difficoltà economiche, hanno delle loro agenzie viaggi, già da tempo, chiuso i battenti. C'è però da chiedersi cosa abbia fatto la sede centrale del DLF, in altri settori così solerte e virtuosa, per sostenere questo importante filone di attività con caratteristiche fortemente aggreganti e sociali, se non limitarsi ad avvertimenti, denunciare carenze e, ultimamente, a mettere a disposizione, sul sito nazionale in internet, pagine per pubblicizzare le iniziative.

Quella che è mancata è però un'azione di supporto, di ausilio, di coordinamento per favorire strategie comuni tese alla creazione di sistemi di rete, consorzi d'acquisto, fusioni, collaborazioni. Nulla o quasi nulla è successo, ogni DLF è stato lasciato in balia di se stesso.

A onor del vero c'è stato un disegno sul quale la sede centrale ha catalizzato le sue attenzioni non lesinando né impegno, né risorse, anzi spronando ripetutamente i DLF ad aderirvi, questo progetto denominato "Casa Vacanze" (acquisizione di due ex colonie ferroviarie per la successiva trasformazione in strutture alberghiere) ora langue in una fase di stallo, in attesa dei finanziamenti necessari per procedere alle ristrutturazioni che, con questi "chiari di luna" per i nuovi assilli di ordine economico che attanagliano tutti i DLF, chissà quando mai approderà a compimento.

Venendo a noi possiamo affermare, senza tema di smentite, che gli organi dirigenti di questo DLF fin dal 1996, anno di trasformazione dell'ufficio turistico in agenzia viaggi, avevano avvertito la necessità della ricerca, senza condizioni o pretese particolari, di collaborazioni e/o integrazioni consapevoli in questo che il piccolo, l'isolato alla lunga non regge, come del resto avviene ormai in tutti i campi del commercio, con poche eccezioni, prima o poi ha un destino segnato: sparire!

Ci siamo mossi pertanto, per progetti comuni, contattando le realtà, di un certo peso, a noi vicine: i DLF di Ancona e di Bologna dove l'accoglienza è stata, apparentemente, di considerazione e interesse. Incontri che sul tema, con quest'ultimo DLF, sono proseguiti fino a non troppi mesi fa; ma nonostante tutte le assicurazioni ricevute, più volte ribadite su progetti, elaborati e rielaborati, per un motivo o per un altro al dunque non si è mai approdati a concludere nulla. Tutto alla fine è svanito per quelle che si sono rilevate vane, inutili, promesse.

L'Agenzia Viaggi Settebello non è rimasta estranea all'evoluzione sfavorevole del quadro generale entrando, con il bilancio dell'anno 2001, in sofferenza. Gli oneri che, dall'anno 2003, gravano sull'esercizio (canoni, utenze, ecc.) hanno indotto il Consiglio Direttivo, con l'avallo dell'Assemblea dei soci, a deciderne la vendita.

Negli accordi successivamente intervenuti con la società acquirente per la cessione dell'attività, comprensiva del personale dipendente, oltre al prezzo pattuito ci è stata offerta una, seppur modesta, partecipazione societaria; è stato inoltre concordato che l'agenzia viaggi dovrà trasferirsi, entro la fine dell'anno: nel periodo di transizione sarà corrisposto l'affitto. Con questo sarebbe però errato se qualcuno volesse dare all'operazione una chiave di lettura rinunciataria, il turismo ci compete per Statuto e rimarrà uno dei filoni delle nostre attività, da riprendere appena possibile.

Quello che si può ipotizzare per il futuro, appena chiusa questa partita, dopo una fase di messa a punto, è un probabile ritorno al passato, con una divaricazione netta fra un turismo sociale da riprendere riservato ai soli soci, ed un altro di carattere prettamente commerciale al quale il socio potrà accedere tramite convenzione.

Giovanni Vannini