QUALE DOMANI PER IL DOPOLAVORO FERROVIARIO?

A mio avviso, per l'Associazione Dopolavoro Ferroviario le prospettive, negli anni a venire, saranno incerte con mutamenti non facilmente gestibili né superabili.

Inquieto pessimismo, affermazioni avventate? No perché suffragate da una realtà avversa che si manifesta con l'imposizione, da parte della società FS, tramite contratto, di un cospicuo canone, con data retroattiva già dal gennaio 2003. Onere dal quale prima si era esentati, di una portata imprevedibile che, a pieno regime nel 2008, quasi quadruplicherà. È inoltre previsto che, al successivo rinnovo, il canone sarà rideterminato seguendo criteri di mercato. Provvedimento che si accompagna ad altri gravami quali: il pagamento delle utenze (dal 2003), la sottoscrizione di assicurazioni obbligatorie e (in deroga al codice civile) delle spese di messa a norma e della manutenzione straordinaria.

Le nostre rimostranze sono valse a poco, c'è stato risposto che l'occhio di riguardo lo avevano già avuto, con un canone contenuto per i primi sei anni, in virtù degli investimenti effettuati sulle aree in consegna.

Non può certo essere di consolazione, o attenuare questo ciclone, il risvolto positivo rappresentato dalla messa in sicurezza del patrimonio, considerato, in questo modo, al riparo da cartolizzazioni, vendite, alienazioni, almeno nell'immediato, acquisendo tutele dalle quali prima, con la formula del comodato, eravamo esclusi; pericolo, però, sempre incombente, in quanto non lasciano certo tranquilli piani e contropiani, che i maggiorenti cittadini, come la tela di Penelope, fanno e disfanno sulla futura destinazione d'uso delle aree DLF, come se ora non ci fosse nulla.

Per gestire questo delicato periodo di transizione, e in ottemperanza a quanto stabilito dal CCNL dei ferrovieri (art. 24 incentrato sul DLF), è stato previsto che i Consigli Direttivi, in scadenza con il mese di novembre 2003, siano prorogati di un anno per dar tempo ai soci fondatori, Gruppo FS e Sindacati, di rivedere l'attuale Statuto e Regolamenti.

I Consiglieri, pertanto, sono stati così chiamati a sottoscrivere la volontà di proseguire nel loro mandato, nella circostanza, purtroppo, il Consigliere Adriano Montanari, che già in precedenza, per ragioni personali, aveva manifestato la volontà di dimettersi, ha confermato questa sua intenzione. L'impegno profuso dallo stesso, in questi anni, per chi segue da vicino le nostre vicende è noto, sotto ogni aspetto ha assolto i compiti che gli erano stati affidati con entusiasmo, capacità, apportando anche gradite innovazioni. Per quanto mi riguarda, posso affermare di avere avuto vicino un amico e apprezzato collaboratore che spero continuerà a spendere l'esperienza maturata, se pur saltuariamente, a favore del sodalizio. Il testimone lasciato da Adriano è stato raccolto dal socio Renato Pagliarani, per il quale l'auspicio è che riesca a trovare tempo e sufficienti motivazioni per assolvere i compiti che gli saranno assegnati.

Tornando al cambiamento che stiamo subendo, avrà come conseguenza sicure ricadute, con ripercussioni sulle attività e iniziative, ciò comporterà, come risposta, la messa in campo di nuove idee, la ricerca d'altre fonti d'entrata, la razionalizzazione della spesa. Non c'illudiamo, sarà dura, ma per ora non disarmiamo. Il cambiamento che giocoforza sarà avviato non sarà indolore, richiederà un gruppo dirigente unito, fermo nei propositi, risoluto negli intenti e negli obiettivi da perseguire, mosso sempre e comunque dall'interesse per l'Associazione.

Giovanni Vannini