FIDUCIOSA ATTESA

La tanta discussa e controversa questione di dove realizzare il nuovo Palacongressi, che per tanti mesi ha tenuto banco nelle cronache cittadine, sembra arrivata in dirittura finale con la scelta indirizzata verso l'ex fiera. Più precisamente, questo basandoci su notizie ufficiose ed è anche quello che ci illudiamo credere si verifichi, ossia che finalmente sia prevalso, in chi è chiamato a decidere, il buon senso. È bene ricordare come contro la realizzazione del progetto del palacongressi in stazione ci siamo tenacemente battuti, in quanto sarebbe andata irrimediabilmente perduta una parte cospicua delle aree dell'insediamento storico del Dopolavoro Ferroviario, compreso il Cinema Settebello. Ne deducemmo che, da una simile amputazione, difficilmente l'Associazione sarebbe riuscita a sopravvivere, comunque ne sarebbe rimasta pesantemente ridimensionata e destinata, in ogni caso, ad uno stentato avvenire. Le ragioni dell'avversione non furono, però, dettate solo da spirito di conservazione o interesse spicciolo, ma nate dalla convinzione che l'ubicazione di tale struttura, in zona stazione, fosse sbagliata per l'impatto che avrebbe avuto su un'area già critica, congestionata dal traffico, a detrimento del verde e delle attrezzature sportive, ricreative e di servizio esistenti che, almeno in parte, sarebbero state spazzate via. Al di là della conferma o meno dello scampato pericolo, con l'occasione ringraziamo quanti ci hanno aiutato e si sono mobilitati nella campagna di difesa, in primo luogo il "Comitato contro l'Urbanizzazione", sorto fra i ferrovieri, che ha raccolto con una petizione migliaia di firme e i tanti soci, i cittadini che hanno condiviso le nostre scelte, che ci hanno sostenuto e dimostrato così, in modo concreto, la loro solidarietà. Da parte nostra è bene ribadire la dichiarata disponibilità, espressa in più circostanze, di apertura al dialogo ed al confronto per verificare la possibilità di realizzare, sul sito DLF, strutture sportive per finalità collettive. Del resto corrisponderebbe alla vocazione palese assunta negli anni da tali aree, il cui patrimonio di impianti presente è reso disponibile, da sempre, a favore dei cittadini. Siamo anche altresì convinti che se veramente la decisione, tanto dibattuta, presa per il palacongressi, si è orientata verso un'altra direzione, ha sicuramente pesato anche quello che oggi, da settantacinque anni a questa parte, rappresenta ed offre il DLF, in termini di strutture, di iniziative e di promozione di attività culturali e sportive. Senza dimenticare che potrebbe aver influito anche la forza dei numeri che, con circa quattromila iscritti, vede la nostra associazione del tempo libero primeggiare fra quelle presenti nel territorio Riminese.

Giovanni Vannini