LETTERA DEL SOCIO

Il Consigliere Comunale, nonché Socio della locale Associazione DLF, con una lettera aperta distribuita dallo stesso ai dipendenti dell'officina di via Tripoli, ha espresso il Suo parere sul PALACONGRESSI in zona stazione, area DLF.
Come da suo costume il Notiziario, sensibile a tutte le voci dei Soci, pubblica integralmente il contenuto seguito dalla risposta del Presidente del DLF.

LE GIUSTE PREOCCUPAZIONI DEI FERROVIERI DEL DLF

Il Consiglio direttivo del DLF, il suo Presidente, esprimono delle preoccupazioni reali, legittime presenti all'interno della categoria dei ferrovieri e dei non pochi cittadini collegati in vario modo all'attività del DLF ed all'uso delle sue strutture.
Cosa chiedono tutti quanti? Due cose:
1° la possibilità di continuare ad essere anche in futuro un punto di aggregazione e di riferimento con dei propri spazi ricreativi e sportivi.
2° la possibilità di entrate certe che permettano di finanziare l'attività dei Soci del DLF e dei loro aggregati essendo i 2/3 dei proventi derivanti dalle gestioni appaltate in questa area e soprattutto quella del Settebello.
La cosa importante però è ragionare in termini di prospettiva perché molte cose in futuro potrebbero cambiare e noi dobbiamo, nel limite del possibile, cercare di prevedere ed agire nell'interesse del DLF che può e deve coniugarsi con l'interesse della città tutta.
Credo che in proposito una cosa debba essere detta: mi sembra sbagliato rifiutarsi di considerare ogni possibile cambiamento senza valutarlo nel merito. Non posso accettare che chi vuole verificare tutti gli aspetti di una ipotesi, venga etichettato come sostenitore dell'ipotesi stessa ed automaticamente in contrasto con gli interessi del DLF. Esiste anche la possibilità che quella che si presenta al DLF possa essere una occasione di rilancio e noi abbiamo il dovere, senza prevenzioni, di considerarla in tutti i suoi aspetti.
Sappiamo che tra non molto il Settebello dovrà reggere la concorrenza delle multisale dell'IPER e dell'Italia in miniatura ed è legittimo porsi il dubbio se, quando scadrà l'attuale contratto del Settebello, si potrà ragionevolmente contare ancora sugli attuali introiti.
Seconda area, quella dei campi da calcio. Gli attuali campi non rappresentano certo il massimo e non sarebbe forse un gran male se fossero sostituiti da impianti e strutture più idonee su cui chiedere con dignità affitti e quindi proventi adeguati, riservando ovviamente tutte le agevolazioni a noi Soci.
Quanto al tennis, alle sedi degli uffici, alla mensa e alle altre strutture oggi presenti (bocciodromo, sedi dei gruppi,ecc.) rimarrebbero nella attuale collocazione anche nell'ipotesi palacongressi.
Potrebbe essere una occasione per rinnovare e ristrutturare l'area esistente, perché nulla impedisce in sede di trattativa di ricollocare a fianco dei campi da calcio una sede finalmente degna per altre attività sportive (penso ad un moderno bocciodromo ed altro).
Il problema consisterà nell'individuare un'area idonea, raggiungibile con trasporto pubblico; non mi pare questa una questione insormontabile. Al di la di questo, ci potrebbe essere la possibilità, stabilita in una convenzione in modo trasparente e chiaro, di poter gestire "in proprio" i servizi del centro cominciando dal bar e dal/dai parcheggi. Certamente niente di paragonabile agli attuali introiti di bar e parcheggio.
Risulta ovvio che sto parlando di opportunità tutte quante da verificare. Ma lo scenario che ho ipotizzato non appartiene alla fantascienza, tanto più se il DLF, i suoi organismi, i suoi Soci, i suoi aggregati capiscono che in fase di trattativa il Comune è un prezioso alleato su cui contare per far leva su interessi che ben difficilmente la RFI vorrà tutelare, visto che il suo obiettivo principale sarà quello di introitare il più possibile in quest'area (infatti nell'eventualità che il palacongressi si faccia altrove, l'area stessa non sarà poi esente da futuri insediamenti urbanistici, e la battaglia potrebbe essere non solo più dura, ma con meno prospettive).
In sostanza, voglio dire questo: io non so dove si farà il nuovo palacongressi (molte sono le cose che andranno verificate, dai trasporti pubblici alla viabilità, ai collegamenti con altre strutture, all'eventuale possibilità che i congressisti possano raggiungere gli alberghi senza servirsi dell'auto, al fatto che comunque tutta l'area stazione andrà riqualificata con sbocchi lato mare e giocoforza si dovrà impostare un discorso con le ferrovie, ad un rilancio del centro storico, ecc...), ma nell'eventualità che venga scelta l'area stazione (ipotesi ancora in fase di valutazione, al pari di altre), io assicuro tutto il mio impegno affinché il DLF si sieda al tavolo della trattativa assieme agli amministratori comunali ed ai rappresentanti della RFI. Come ho già detto, il fatto che io voglia serenamente considerare ogni ipotesi, nell'interesse sia della città che del DLF, non significa che sia schierato a favore dell'una o dell'altra, significa che rifiuto ogni strumentalizzazione, riservandomi di verificare concretamente i pro ed i contro dei vari progetti ed avendo comunque sempre nei miei pensieri l'interesse del Dopolavoro Ferroviario di Rimini. Permettetemi di cogliere l'occasione per un saluto fraterno a tutti.

Rimini, 17.01.02

Giorgio Grossi

COMMENTO

Ritengo degne di considerazione le argomentazioni del Socio, Consigliere Comunale, Giorgio Grossi, che ha, per altro, sostenuto, in ogni sede, con tanta enfasi, anche se ho difficoltà a condividerle pienamente. Sono certo che egli, in ogni caso, saprà, come ha assicurato, nell'ambito delle sue competenze e responsabilità, spendersi a difesa degli interessi vitali dell'Associazione alla quale aderisce. Detto questo, però, penso che la sua analisi sulle prospettive, se si avverasse l'urbanizzazione di parte delle aree DLF con un palacongressi, venata di troppo ottimismo.
Certi, invece, sarebbero i contraccolpi negativi conseguenti all'alienazione del cinema, dei parcheggi, dei campi di calcio, del fabbricato gruppi e segreteria, in quanto da tali strutture derivano, in modo prevalente, gli introiti dell'Associazione.
Il socio Grossi sostiene che con l'arrivo delle multisale il cinema Settebello non avrebbe più storia. Un fatto è certo il Settebello è, senza retorica, il simbolo più rappresentativo del DLF. Il segno tangibile della sua rinascita, orgoglio e vanto dell'Associazione, frutto dei sacrifici delle generazioni che ci hanno preceduto. Pagato con risorse proprie dal DLF. In quanto al supposto problema che verrà a crearsi, con la concorrenza derivata dalle nuove multisale, presumo che l'insidia riguarderà, in modo più pressante, altri locali del centro città, non dotati, come il Settebello, d'ampi parcheggi e più di una sala di proiezione; dove, tra l'altro, oltre un terzo delle frequenze registrate è di Soci. Non è pertanto detto, che l'irruzione nel mercato di nuovi soggetti, al di là delle probabili ripercussioni negative, di cui in ogni caso è difficile anticiparne la portata, si dovrà necessariamente tradurre in un ammaina bandiera. Inoltre vi è da considerare le conseguenze indirette, queste fonti d'entrata sono importanti, ma non rappresentano tutto. Il solo aspetto della riduzione sul biglietto d'ingresso, che permette ai Soci di accedere alle proiezioni, con il 60% di sconto, mi chiedo, dove questi, poi, potrebbero disporre, in sostituzione, non solo d'analoghe riduzioni ma d'altri locali per lo svolgimento delle attività ricreative? Inoltre, questione non marginale, dove, poi, i Soci potrebbero, parcheggiare i loro autoveicoli? Quando già oggi il parcheggio mensa è in modo palese insufficiente, nonostante le ricorrenti restrizioni per limitarne l'uso? In tale disamina, mi sono soffermato, solo su una delle strutture che con l'operazione palacongressi andrebbero perdute, anche se la più importante, poi vi è tutto il resto; ma ragioni di spazio non consentono un approfondimento. Questo è il quadro, che però non esclude la disponibilità a vagliare concrete proposte, da parte della proprietà, che possano mettere in sicurezza l'Associazione, con soluzioni che possano prevedere equi indennizzi e/o compensazioni.

Giovanni Vannini