QUALE DOMANI PER IL DLF?

Mi trovo, da oltre venti anni, con incarichi e ruoli diversi ad operare nel Dopolavoro Ferroviario di Rimini, associazione senza fini di lucro che ha saputo in questa città, come poche altre, dare impulso ed organizzare tutta una serie di attività legate al tempo libero.
A metà degli anni cinquanta, il Dopolavoro Ferroviario riceveva di nuovo in consegna dalle FS le aree del suo insediamento storico, abbandonate perché devastate dai bombardamenti del conflitto bellico. La zona era quasi tutta ridotta ad un ammasso di rovine, costellata da buche e da macerie.
Il DLF con propri mezzi, poche risorse, ma con tanto volontariato, ha il vanto di averle col tempo risanate e riqualificate, ottenendo così un costante sviluppo delle attività e delle strutture, processo realizzato grazie ad una sapiente gestione ed al generoso apporto dei soci.
Sono stati anni non sempre sereni che hanno visto anche momenti di difesa da piani e progetti che si sono nel tempo susseguiti, disposti o da chi regge il timone della cosa pubblica o da altre categorie o Enti e che tendevano a ridimensionare od addirittura escludere la presenza del Dopolavoro Ferroviario dalle aree in questione, solo per citare alcune delle diverse destinazioni, negli ultimi anni, in ordine di successione; prefettura, mercato, cittadella universitaria, ecc.
Progetti che sono stati accantonati o sono poi caduti, grazie non solo alla ovvia opposizione dell'Associazione DLF, ma anche e soprattutto perché è sempre prevalso, nell'ambito delle istituzioni, la posizione per il riconoscimento della nostra funzione e per salvaguardare tali aree all'attuale destinazione d'uso.
Ragione che si fonda sulla vocazione raggiunta e consolidata nel tempo dal sito adibito a verde con strutture sportive, culturali e ricreative, con peculiarità uniche all'interno del quartiere del centro storico o addirittura nella città (il bocciodromo coperto). Tutti fattori questi che contribuiscono a determinare quegli elementi in positivo con cui viene oggi classificata la qualità della vita delle città.
Purtroppo la minaccia, mai sopita, balza nuovamente agli onori della cronaca cittadina, questa volta il progetto che investe il sito, o parte di esso, è commissionato direttamente da Metropolis, società che gestisce il patrimonio FS, ed è finalizzata alla realizzazione di un nuovo palacongressi.
Soluzione questa che viene calata nel contesto di una zona già altamente congestionata dal traffico, che si contrappone ad altre soluzioni, sicuramente più economiche, come la ristrutturazione della vecchia fiera.
Mi domando quanto una penalizzazione dell'Associazione DLF giovi alla città. Nell'attesa dello sviluppo degli eventi si assicura ai Soci la massima vigilanza, nulla verrà lasciato d'intentato per la tutela di un patrimonio che generazioni di Soci hanno contribuito a realizzare.

Giovanni Vannini