L'INSANA PASSIONE

La passione, si sa, nasce senza consapevolezze, nasce profonda e senza scopi.
Chi, come me, di passioni ne ha da vendere, cerca poi di dar loro un senso ma non sempre ci si riesce. Così, spiegare cosa ci sia dietro alla passione per il modellismo, diventa un compito arduo e di difficile svolgimento; certo è che le passioni non si scelgono ma sono loro a scegliere te e tu, semplicemente, rispondi. La mia passione per i modelli in scala, di parecchie specie, nasce sicuramente dai giocattoli, posseduti sempre in quantità assai insufficienti per la "grande abbuffata" che ne avrei voluto fare; ora, da adulto o quasi (?), mi ritrovo a definirmi collezionista e mi trovo a dover spiegare cosa ci può essere di tanto allettante nel possedere una collezione di automobiline in scala 1/43 e una collezione di modelli ferroviari in scala 1/87 (anche incompatibili fra di loro, se vogliamo).
Su una bellissima rivista americana, che tratta di modellismo ferroviario, tempo fa lessi un bell'articolo che mi illuminò sul motivo che cerchiamo; l'articolo recitava che il modellismo (ferroviario) è l'hobby più completo, in quanto, per praticarlo con dovizia, occorre conoscere moltissime discipline come la storia, la geografia, la falegnameria, l'elettrotecnica, l'elettromeccanica, la meccanica, la fotografia, il disegno, la pittura, la scultura e molte altre cose, infatti, per poter ricostruire un mondo in miniatura, occorre potersi districare in tutte queste discipline con disinvoltura, occorre averle provate sul campo più che studiate e occorre ingegnarsi per risolvere i problemi.
Io che nasco autodidatta, nel senso che quando mi sono avvicinato al modellismo ferroviario, qui a Rimini, non si trovava molto spazio collettivo per potersi informare e confrontare col mondo, forte solo di qualche libro e qualche catalogo dei fabbricanti, sono sempre stato molto attratto dai Gruppi, ovvero da quelle associazioni in cui, molti modellisti, riescono a confrontarsi, aiutarsi, ingegnarsi e correlarsi in modo da poter dar vita ad una riproduzione verosimile del mondo.
Dovetti aspettare fino al momento in cui, frequentando l'Università a Bologna, riuscii a contattare il Gruppo Fermodellistico Bolognese per potermi confrontare con qualcuno che avesse le mie stesse passioni; lì imparai tantissime cose, e confermai il mio bisogno interiore di poter dialogare con altri appassionati.
Tornato a Rimini lessi un piccolo annuncio su "il FO", risposi e incontrai l'amico Bruno Cividini, al quale tutti noi dobbiamo moltissimo, soprattutto l'aver voluto e saputo creare dal nulla il "Gruppo Fermodellistico Riminese", che nacque un giorno d'autunno del 1981, davanti alla Fiera di Rimini. Da quel giorno, da due persone che si incontrano davanti ad un brutto capannone, son passati quasi vent'anni, ora abbiamo un gruppo molto numeroso, affiatato, siamo modellisticamente tutti cresciuti (nel senso che le capacità modellistiche e la cultura modellistica aumenta, grazie al dialogo ma dobbiamo ringraziare anche diverse riviste specializzate che sono nate e cresciute in questi vent'anni, la F.I.M.F., Federazione Italiana Modellisti Ferroviari, di cui facciamo parte, le varie mostre ed esposizioni e, come sempre, l'insana passione che ci travolge, per il treno, per il trenino, per il suo mondo, grande e piccolo, per la sua storia e per i suoi odori). Ora, dentro la sede che finalmente ci è stata concessa, stiamo lavorando per poter vedere un plastico sociale operativo, ci riuniamo regolarmente ogni venerdì sera ed ogni sabato pomeriggio, lavoriamo, discutiamo e cresciamo con molto più entusiasmo, anche in ragione del fatto che per vent'anni o quasi, ci siamo riuniti saltuariamente sempre e soltanto a discutere, maledettamente lontani da un pezzo di ferrovia. Se qualcuno dei lettori fosse stato mai ammaliato dall'insana passione per i modelli (non per le modelle, quelle sono tutta un'altra faccenda!) faccia un salto qui da noi, via Monfalcone, 5, Rimini, un venerdì sera o un sabato pomeriggio, magari solo per un saluto veloce, magari anche se si occupa di navi, aerei, militari o automobili, magari anche solo per vedere dove siamo, chi siamo e come siamo "spianati", a noi farà un piacere immenso. Volevo chiudere ringraziando l'amico Adriano Montanari per l'ospitalità concessaci in occasione delle feste del Dopolavoro Ferroviario di Rimini e, naturalmente, per la cortesissima ospitalità concessaci sulle pagine del notiziario del DLF, con le quali ci presentiamo ai ferrovieri di Rimini.

Luca Balducci