RICORDO DI PARI ALBERTINO

Quando ci si trova a ricordare un caro amico, che ci ha lasciato prematuramente, è facile, presi dall'emozione e dalla commozione, scivolare nella retorica; cercheremo di evitarlo, parlando di Albertino con la semplicità che ha sempre contraddistinto il suo modo di fare e di rapportarsi con gli altri.
La vita lavorativa trascorsa nell'Officina Locomotive, scandita dall'impegno politico e sindacale, in prima fila nelle lotte per i diritti e le libertà dei lavoratori, in tempi in cui a parlare di questi argomenti si era bollati come sovversivi.
Pur non avendo incontrato Pari Albertino sul posto di lavoro, perché operavo in un altro settore delle FS, durante la mia decennale collaborazione con "La Locomotiva", ascoltando i racconti di Emo Demetrio sulle battaglie sindacali sostenute in Officina negli anni 50/60, ero certo di averlo sempre conosciuto.
Nel 1981 il sindacato lo candida alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del DLF; essendo molto popolare e stimato, viene eletto, e lo sarà anche in tutte le successive elezioni, sempre con un altissimo numero di preferenze.
Come sempre prende l'impegno con la massima serietà e si dedica a tempo pieno all'attività del DLF, presente tutti i giorni, si occupa della segreteria, fino a diventarne un'istituzione: tutti coloro che negli ultimi diciannove anni si sono recati in segreteria per fare una tessera, un permesso per il parcheggio, prenotare un viaggio, avranno certamente davanti agli occhi la figura di Albertino in piedi, con la sua testa tutta bianca, dietro al bancone a ticchettare sulla sua vecchia macchina da scrivere.
Chi scrive ha avuto l'opportunità di lavorare per qualche tempo a fianco di Albertino e quindi di apprezzarne le qualità, come la sveglia intelligenza, la dedizione e la generosità profuse nel lavoro, la lealtà, la sottile ironia, con le sue battutine in dialetto.
Oltre che della segreteria Albertino si occupava delle manifestazioni sociali e culturali: organizzava per i pensionati una giornata di festa, con una breve gita e pranzo in ristorante; per i bimbi figli dei ferrovieri organizzava la distribuzione dei doni natalizi, la festa della Befana, con uno spettacolo e con la lotteria, nei locali del cinema Settebello, le serate estive nel parco del DLF, la gita a Verona per assistere ad un'opera lirica all'Arena.
Una gravissima malattia l'ha colpito, circa un anno fa, e costretto a lunghe degenze in ospedale ed altrettanto lunghi periodi nell'impossibilità di uscire di casa ma, nonostante questo, ha voluto essere presente, anche se solo per qualche ora, sia alla festa del Pensionato che ad una delle feste estive.
Aveva espresso il desiderio di partecipare alla cerimonia dell'inaugurazione della scultura realizzata in OGR per i 75 anni del DLF, posta nel giardinetto, prevista per il 4 Novembre: purtroppo non ce l'ha fatta perché il 3 ci ha lasciato, attoniti e sgomenti.
Addio e grazie di tutto, Albertino.

Nevio Matteini